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Le città del futuro viste da Huawei

Presentato a Shenzhen in occasione del Global Analyst Summit il rapporto Giv2025 


Aerotaxi per bypassare il traffico. Mini-droni per la consegna dei pacchi. Reti di sensori connessi a Internet che danno “voce” a lampioni, varchi elettronici, parchimetri e cassonetti dei rifiuti. Piattaforme software che raccolgono e analizzano enormi quantità di dati per gestire ma soprattutto prevenire criticità legate al traffico e non solo. Questa la città del futuro – un futuro non troppo lontano – immaginata e “disegnata”, nero su bianco, nel report “Giv2025” da Huawei, l’azienda dai natali cinesi che in Italia si è già conquistata da tempo il secondo posto nella classifica delle vendite degli smartphone, scalzando Apple, e che a dicembre scorso è andata vicinissima alla regina “storica” Samsung.

Presentato a Shenzhen in occasione del Global Analyst Summit – la maxi convention annuale che quest’anno ha riunito nella città cinese dal 16 al 19 aprile circa 600 fra analisti, giornalisti e rappresentanti dell’industria digitale – il Giv2025 non solo delinea lo scenario di qui a sette anni sulla base delle evoluzioni tecnologiche in corso e di quelle prossime al debutto, ma vuole essere una sorta di guida di riferimento all’execution per gli stakeholders e per coloro che vorranno cogliere per tempo le opportunità offerte dalla digital transformation.

Drone portapacchi © amazon

È sui mezzi “volanti”, mini-droni e aerotaxi in particolare che sono puntati i riflettori: Uber ha annunciato il debutto degli aerotaxi a Los Angeles per il 2020, Amazon lavora ai droni portapacchi. Fatto sta che le flotte aree sono alle porte, in qualità di “macchine blu” per spostamenti business, “navette” per lo shopping, mezzi di soccorso per trasportare anziani e disabili, porta-lettere e fattorini superexpress. “Lo scenario che si prospetta è quello di una ‘liberazione’ dello spazio terreno il che implica la possibilità di riprogettare e riallocare strade e parcheggi trasformandole in aree verdi o pedonali- si legge nel report -. Si amplieranno dunque le opportunità di investimento in progetti di riconversione e si assisterà ad un fortissimo abbattimento delle aree parking nonché delle strade destinate alla circolazione dei veicoli”.


La città del futuro parlerà anche e soprattutto il linguaggio dei “bit” e dell’intelligenza artificiale, cioè di quelle piattaforme in grado di analizzare milioni di informazioni provenienti dalle più svariate fonti per poi generare “soluzioni”: soluzioni per gestire il traffico, i rifiuti, l’illuminazione, l’inquinamento, la sicurezza e quant’altro faccia capo alla gestione urbana.


Entro il 2025 – stima Huawei – il livello di “intelligenza” sarà strettamente e positivamente collegato al livello della qualità della vita in almeno 35 città con 10 milioni (o più) di residenti. “La progettazione urbanistica sarà strettamente connessa con lo sviluppo delle tecnologie Ict – si legge nel report-. Architetti e ingegneri stanno già operando in chiave di progettazione ‘intellligente’ per città più efficienti dal punto di vista della mobilità e della sicurezza. Ora però è arrivato il tempo delle smart cities 2.0, quelle in cui si sfrutteranno i big data ossia le informazioni dell’era IoT (Internet of things) e quelle dell’era biometrica, ossia riconoscimento facciale e degli oggetti per attività di video-analisi e video-sorveglianza”.

Fra le città che vedono impegnata Huawei in un progetto ad hoc c’è Yanbu, in Arabia Saudita, industrial city interamente progettata in chiave smart la cui gestione è demandata ad una serie di “app” che consentono all’amministrazione di tenere sotto controllo traffico, soprattutto dei mezzi pesanti, rifiuti, illuminazione stradale, parcheggi. “Grazie all’uso del digitale Yanbu è riuscita ad abbattere del 20% i costi di manutenzione stradale e del 30% la spesa per l’elettricità legata all’illuminazione”, si legge nel Giv2025. Non solo: i benefici derivanti dalla maggiore efficienza hanno spinto del 16% gli investimenti nella città “industriale”, generando revenue annuali per circa 100 milioni di dollari.

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