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Abusivismo ricettivo, Venezia lancia GeoIDS contro alloggi nascosti al fisco

Nel capoluogo veneto evasi 2 milioni di euro in sette mesi. A Roma nel 2016 più della metà delle attività sono irregolari


Turismo: accoglienza, comfort e sviluppo economico. Con l’arrivo dell’estate nelle città italiane cresce la domanda di alloggi da affittare, spazi sempre più spesso scelti dai viaggiatori in maniera autonoma anche grazie ai numerosi siti web dedicati alla prenotazione online.

“Negli ultimi anni c’è stata una vera e propria rivoluzione del settore – conferma Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato di Alternativa Popolare – basti pensare che oggi circa l’80% delle camere sono selezionate dall’utente direttamente su internet, dove il passaparola e i social sono fondamentali per decidere il luogo da visitare”.

 

 

Stanze e appartamenti non sono però controllati solo da turisti attenti a qualità e prezzo, ma anche dalla guardia di finanza, che annualmente scova migliaia di strutture su tutto il territorio nazionale non regolarmente registrate al fisco, e che quindi incassano in nero tutti i proventi delle proprie attività.

Negli ultimi anni c’è stata una vera e propria rivoluzione del settore, basti pensare che oggi circa l’80% delle camere sono selezionate dall’utente direttamente su internet

Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo

A Venezia il Comune ha scelto di dichiarare guerra a questo fenomeno con il lancio della piattaforma web GeoIDS (disponibile all’indirizzo www.geoportale.comune.venezia.it), una mappa interattiva con cui turisti e viaggiatori potranno verificare la regolarità degli spazi in affitto. Un portale aggiornato quotidianamente dove sulla mappa satellitare l’utente potrà trovare 5.380 puntini di vari colori, che corrispondono alle diverse tipologie di alloggio: in giallo i circa 3mila appartamenti turistici, in viola gli alberghi, poco più di 400, e nelle altre tonalità le strutture ricettive extralberghiere, ovvero ostelli, case vacanze, residenze d’epoca, agriturismi e così via. Basta inserire l’indirizzo della camera o il nome dell’hotel “et voilà”, la presenza (o l’assenza) del puntino segnalerà la sua regolare iscrizione. Se questo non compare, un apposito modulo consentirà al cittadino di effettuare una segnalazione.

Un nuovo metodo, primo in Italia nel suo genere, che aiuterà a fronteggiare il fenomeno dell’abusivismo nella città lagunare, dove gli alloggi irregolari, secondo gli ultimi dati della guardia di finanza, hanno causato in sette mesi un danno economico di circa 2 milioni di euro, 200mila euro di Iva e 120mila euro di tassa di soggiorno.

Restando in tema di turismo e legalità non va meglio nella capitale, dove per fronteggiare il problema è stato creato il sito www.turismoillegale.com che permette di segnalare in maniera anonima strutture ricettive illegali, o sospettate tali. Solo nei primi mesi del 2016, in occasione dei controlli per l’anno del Giubileo, su 494 attività, 283 risultavano irregolari, con un’evasione fiscale stimata intorno al milione di euro.

Sempre da alcuni controlli emersi in seguito a delle indagini condotte dalla guardia di finanza nel 2016, in Sicilia sarebbero invece dieci i milioni evasi da camere e appartamenti non regolarmente registrati.

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