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Dieci anni di Maxxi: il bilancio e il programma per il 2020

A certificare il successo oltre 3 milioni di visitatori, ampliamento continuo delle collezioni, attiva presenza anche sui social


Da spazio abbandonato e senz’anima a tempio della cultura contemporanea. E il Maxxi, il museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, è pronto per festeggiare il suo decimo compleanno. Una realtà ormai consolidata non solo in Italia, ma anche in campo internazionale, grazie ad una intensa attività di coinvolgimento del pubblico e all’attivazione di numerose collaborazioni con altri importanti istituzioni come il Centre Pompidou di Parigi o la Tate Modern di Londra. Un successo confermato dal numero di visitatori (3.328.000), di opere e documenti d’archivio in collezione Architettura e Fotografia (230mila) e di aziende (250) e mecenati privati (230) che hanno sostenuto il Maxxi nel corso dei suoi primi dieci anni. E nel 2020? Ad animare le gallerie e gli spazi espositivi saranno diciotto nuove mostre, focus, progetti speciali e il riallestimento della collezione permanente.

Esterno del Maxxi

È stato Dario Franceschini, attuale Ministro per i beni e le attività culturali e il turismo, a raccontare il processo che ha portato alla nascita del museo. «L’intuizione è stata quella di riservare un luogo ad hoc alle arti del XXI secolo, al contrario di chi suggeriva di poggiarsi a strutture già esistenti. Se è vero che le generazioni del passato ci hanno lasciato un patrimonio dal valore inestimabile, non significa che oggi gli artisti italiani siano privi di creatività, anzi. E attenzione a chiamarlo museo – ha sottolineato Franceschini – un appellativo che rischierebbe di non descrivere la sua essenza. Si tratta, infatti, del luogo che lo Stato ha deciso di dedicare alla cultura contemporanea italiana e internazionale».

Abbiamo deciso, come Ministero, di aumentare il budget per il 2020 a 13 milioni, parte dei quali verranno destinati all’ampliamento delle collezioni.

Dario Franceschini

A certificare la crescita dell’interesse generato dal Maxxi in dieci anni di apertura al pubblico, sono alcuni dati. Innanzi tutto quello sulle attività espositive: 14 allestimenti della collezione, 106 mostre e oltre 2mila eventi culturali fra lezioni, incontri e seminari incentrati su cinema, teatro, musica e danza. Oltre 12 milioni di euro l’incasso totale raccolto in biglietteria, una cifra importante soprattutto considerando che per diversi giorni l’accesso al complesso museale è gratuito. A pagare dividendi, in termini di review positive da parte del pubblico, anche le 5.337 attività di educazione e formazione organizzate ed a cui hanno partecipato più di 125mila persone. E trattandosi di un museo focalizzato sull’epoca contemporanea non poteva mancare l’attenzione alle nuove forme di comunicazione. Ben 580mila i follower sulle diverse piattaforme social e il secondo posto in Italia, dietro agli Uffizi, per numero di volte che è stato utilizzato l’hashtag su Instagram.

Il Maxxi

«Guardando ai traguardi raggiunti in dieci anni cresce in noi la consapevolezza che tanto è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare» ha evidenziato Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione Maxxi fin dalla sua istituzione. «Ora si apre una nuova fase, forse ancora più complicata, nella quale dovremo allargare e rafforzare le linee di sviluppo del nostro progetto espositivo. Come sempre lo faremo partendo dai nostri punti fermi come il sostegno alla scena artistica italiana con Real_Italy, ai giovani con il Maxxi Bvlgari Prize e alla ricerca con Technotopia, un viaggio alla scoperta dell’evoluzione dell’ingegneria e della progettazione. Nel 2020 poi ci sarà un’altra tappa del filone legato alla cosiddetta diplomazia culturale che, quest’anno, ci porterà nel magma dell’ex Jugoslavia. Spazio anche a grandi nomi – ha raccontato la Melandri – a partire da Cao Fei e Isaac Julien, passando per Aldo Rossi e Giovanni Gastel. Il tutto senza dimenticare una delle chiavi del nostro successo: l’interazione. Fra i partner culturali con cui collaboreremo nei prossimi mesi il MoMa, la Triennale Milano e la Fondazione Cinema per Roma. Ma l’appuntamento per certi versi più importante si svolgerà questa estate. Il 21 giugno, infatti, aprirà le porte il Maxxi L’Aquila, sede distaccata del museo in un territorio ferito dal sisma e che abbiamo voluto sostenere attraverso la cultura. Nel primo triennio le risorse pubbliche per l’avvio del progetto ammontano a due milioni di euro, senza contare il supporto di partner privati».

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