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città, Bari © Roberto Conte

Rigenerare le città con le installazioni luminose

A Torino, lungo il Tevere, a Bari Vecchia fino a Milano, gli artisti contemporanei sia italiani che internazionali studiano percorsi di arte urbana per “accendere” gli spazi pubblici


Le installazioni luminose diventano sempre più percorsi d’arte urbana per dare vita a circuiti suggestivi in cui la luce diventa elemento in grado di contribuire alla rigenerazione delle città, esaltando strade e monumenti e creando un’interazione “viva” fra la città e i cittadini. La città di Roma punta su un’area rimasta ancora ai margini, quella del Tevere, dove fino al 15 ottobre nella tratta tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini va in scena il progetto Luminis di Mario Carlo Lusi a cura di Claudia Pecoraro di Tevereterno e realizzato in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Artivazione e Acqua Foundation.

Un’installazione monumentale: per 500 metri sul muraglione della riva destra del Tevere sono state allestite cornici rettangolari di varie dimensioni per un totale di oltre 440 metri di led in cui è la luce l’unica vera protagonista. Il progetto ha già illuminato le mura ciclopiche dell’antica acropoli di Alatri, la grande cisterna romana sotterranea di Albano Laziale, le pareti dei vicoli labirintici del Barrio Gotico a Barcellona e più di recente l’Oratorio benedettino dell’Angeletto nell’area archeologica del Tempio di Giove Anxur a Terracina. Il dispositivo è assai semplice.

“Cornici rettangolari, modulari, di dimensioni imponenti, si ripetono l’una a fianco all’altra, sospese lungo pareti di varia natura. All’interno del loro perimetro si nasconde una fonte luminosa, per illuminare ciò che la cornice circonda. Per illuminare il vuoto. Uno spazio libero, certo, ma non privo di contenuto”, si legge nel testo critico di Claudia Pecoraro. “Come in una partitura, ogni cornice è un segno che non ha valore isolato, ma esiste in relazione alle altre, creando intervalli, pause, riprese. L’opera si trasforma così in uno spartito urbano, un testo silenzioso che ognuno può leggere e ascoltare. Il Tevere stesso, con la sua linea melodica ininterrotta nei secoli, trova in Luminis un controcanto visivo”.

A Bari Vecchia nell’area archeologica di San Pietro prende forma l’installazione di Edoardo Tresoldi vincitore del bando internazionale ideato dal segretariato regionale del ministero della Cultura della Puglia. Il progetto è stato presentato a luglio nell’ex convento di San Francesco della Scarpa dove è stato svelato il modello in scala dell’opera che intreccia arte, archeologia e memoria, e che narrerà 4000 anni di storia del capoluogo pugliese. L’opera si staglierà per 30 metri di altezza e fonderà la rete metallica trasparente dell’artista con i volumi degli edifici medievali.  «Quella che sta nascendo sarà la più grande opera di arte contemporanea mai realizzata a Bari.

Sorgerà sull’area archeologica più antica della città, uno spazio urbano che per anni è rimasto in attesa di una nuova identità e che oggi si trasforma in qualcosa di straordinario», ha commentato il sindaco di Bari, Vito Leccese. «Con i suoi 30 metri d’altezza, che iniziano a prendere forma, i profili e le sagome in trasparenza progettati da Tresoldi, racconterà la storia di questo luogo con giochi di linee e luci che tutti potremo attraversare e ammirare. Un’opera contemporanea capace di aprire nuovi scenari per la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e archeologico, in cui la luce – nella città della luce – gioca un ruolo determinante nel rapporto presenza-assenza.

Questa installazione proietterà Bari sulla scena nazionale e internazionale, regalando alla città una nuova narrazione, capace di unire le sue radici millenarie a una visione contemporanea. Insomma un ponte, un viaggio tra passato e futuro».

Il 24 ottobre taglio del nastro a Torino per la 28ma edizione di Luci d’artista che animerà il capoluogo piemontese fino all’11 gennaio 2026. Quattro le nuove installazioni e partire da quella dell’artista britannica Tracey Emin grazie al contributo della Fondazione Arte CRT e delle OGR Torino. E alla collaborazione con le OGR Torino si deve anche un progetto speciale ideato per il monumentale cortile, dove sarà presentato un video realizzato da Soundwalk Collective insieme con la leggenda del rock Patti Smith e il compositore statunitense Philip Glass. La partnership con la manifestazione sportiva tennistica Nitto ATP Finals sortirà una “luce”, che sarà donata alla città di Torino, concepita e realizzata dall’artista Riccardo Previdi. E grazie al contributo del Lithuanian Culture Institute, nell’ambito dell’anno della cultura lituana in Italia, ci sarà un’opera al neon dell’artista lituano Gintaras Didžiapetris.

Per la prima volta, inoltre, la sezione Costellazione di Luci d’Artista (in cui vengono presentate le opere luminose realizzate dalle istituzioni del territorio) esce dai confini torinesi con due importanti collaborazioni, quelle con la Triennale Milano e il Mac Musée d’Art Contemporain di Lione in Francia entrambe città storicamente legate a Torino per ragioni geografiche e culturali. E Costellazione potrà contare anche su nuove collaborazioni istituzionali cittadine, con la Gam – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

In copertina: © Roberto Conte

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