Dal Lago Maggiore a Enna, il patrimonio fortificato torna a risplendere, arricchito da eventi eccezionali e nuovi progetti di riqualificazione
Estate 2025 all’insegna dei castelli in Italia. Numerose le meraviglie portate a nuova vita dopo una serie di interventi di riqualificazione, alcuni durati diversi anni. Il 28 giugno taglio del nastro di una delle opere più scenografiche e iconiche nel bel mezzo del Lago Maggiore: i Castelli di Cannero o della Malpaga sui due isolotti rocciosi di proprietà della famiglia Borromeo di fronte alle cittadine di Cannero e Cannobio.
È sull’isolotto più lontano dalla riva che si innalza la rocca maggiore, la Vitaliana, che diventa museo interattivo facendo leva su tecnologie di nuova generazione a partire dalla realtà aumentata e immersiva messe in campo da Dotdotdot: “un unicum per la tipologia di intervento e di recupero realizzato”, evidenzia Marina Borromeo, Responsabile dei progetti speciali di Terre Borromeo – in un percorso in cui si raccontano la storia e gli sviluppi della rocca che è stata teatro di intricate vicende belliche e di importanti trasformazioni e nel corso degli anni divenuta dimora di soldati, preti falsari, pescatori e persino trasformata in agrumeto e conigliera fino al progressivo abbandono.
A dir poco imponente il progetto di recupero durato oltre un decennio: rinascono gli antichi complessi fortificati, che includono la rocca principale e l’edificio delle prigioni. Il progetto di restauro a cura dello Studio Simonetti Architettura di Torino “è stato guidato dal rispetto profondo della rovina e dell’identità storica del sito, evitando ogni forma di ricostruzione che avrebbe alterato l’autenticità delle strutture. L’obiettivo è stato preservare l’immagine materiale e immateriale della fortezza, rendendola parte del presente senza sacrificarne i significati e i valori storici”, si legge sulla nota stampa che annuncia la riapertura dei Castelli.
Ha riaperto al pubblico – dopo un intervento di riqualificazione di circa 2 milioni di euro di fondi Pnrr – il complesso della Margaria del Parco del Castello di Racconigi, in provincia di Cuneo, straordinario esempio di architettura neogotica voluta da Carlo Alberto. L’intervento ha riguardato la manutenzione straordinaria del verde, il recupero del collegamento tra il Castello e la Margaria lungo il lato ovest, il restauro del Giardino dei principini e la riqualificazione del canale delle acque nell’articolato sistema idrico del Parco, composto da laghi e navigli. Importante il coinvolgimento di un team di esperti guidato da Angela Maria Farruggia delle Residenze reali sabaude, con gli architetti Corrado Rinaudo per la sicurezza e Marco Ferrari e Mauro Sudano per la progettazione e la direzione dei lavori. Fino al 19 ottobre 2025 è in programma una nuova stagione di apertura al pubblico della Margaria e delle Serre Reali come spazio per attività culturali, educative e sociali.
Restituito alla città di Enna dopo i lavori di restauro e pavimentazione durati circa due anni il castello di Lombardia noto come “il teatro più vicino alle stelle” per l’altezza sul livello del mare – sorge sul monte che sovrasta la città siciliana. A dirigere i lavori l’architetto Andrea Caporali e gli interventi hanno riguardato il percorso perimetrale del castello e di collegamento alla Rocca di Cerere, oggi dotato di una nuova pavimentazione, di un’illuminazione artistica oltre che arredi urbani e spazi verdi. E all’interno si può visitare la chiesetta e l’abitazione dell’imperatore.
A Brindisi riapertura a inizio anno per il Castello Alfonsino-Forte a Mare, voluto nel 1558 dal regnante Filippo II d’Asburgo, figlio di Carlo V, un vero e proprio “gioiello” architettonico adagiato sul mare e restituito alla città a seguito dei lavori realizzati nell’ambito del Pon “Cultura e Sviluppo” Fesr 2014-2020 per un totale di 5 milioni di euro. I lavori hanno riguardato il recupero dell’intero piano terra ed è stata realizzata una installazione artistica luminosa.
La Toscana si prepara per il restauro del castello di Samezzano, in quel di Regello a una trentina di km da Firenze, il più importante esempio di architettura moresca in Italia. Si tratta di un maxi progetto stimato in circa 70 milioni di euro (l’investimento iniziale si aggira attorno ai 18 milioni): in ballo il restauro dell’architettura e del parco storico, esteso su un’area di 65 ettari, per riqualificare il complesso in stato di abbandono da 30 anni. A maggio l’acquisto da parte della famiglia fiorentina Moretti che dà il via alla svolta, ma serviranno ancora dei passaggi tecnici.