Diversi i progetti che coinvolgono le tower company in Italia e in Europa
Trasformare le torri di telecomunicazioni, quelle del 5G, in “hub” in grado di contribuire alla lotta al cambiamento climatico e alla difesa dell’ambiente – al punto da diventare persino “ecosistemi” per la biodiversità –. Il tutto facendo leva sull’uso di materiali ecosostenibili e su una progettazione votata al design, ossia con un’attenzione crescente all’impatto paesaggistico. A firma del fotografo Robert Voit il progetto “New Trees”, una ricognizione delle torri di Tlc negli Stati Uniti che sembrano alberi e piante progettate per mimetizzarsi negli ambienti urbani e rurali.
E sono molti i progetti green che vedono in campo tower company e compagnie di telecomunicazioni anche nel nostro Paese. In pole position Inwit che vanta all’attivo una lunga serie di iniziative e lo scorso febbraio si è aggiudicata il massimo punteggio nel ranking di Cdp Climate Change, organizzazione no profit internazionale specializzata nella rendicontazione ambientale. A dicembre 2024 la società è inoltre entrata a far parte dell’indice Euronext Mib Esg di Borsa Italiana, il primo dedicato alle blue chip che si distinguono per l’adozione delle migliori pratiche in ambito ambientale, sociale e di governance.
Sensori IoT, telecamere smart e software di intelligenza sono le tecnologie installate sulle torri per monitorare la qualità dell’aria e rilevare tempestivamente gli incendi in Abruzzo in una serie di comuni nell’area del Parco Nazionale
Iniziative analoghe anche nel Parco nazionale della Maiella e nelle riserve naturali Zompo lo Schioppo, e Monte Genzana Alto Gizio. Progetti che Inwit porta avanti con Legambiente. La società in campo anche nel progetto Smoke Automatic Detection, il primo in Europa a base di intelligenza artificiale: la sperimentazione è stata battezzata in provincia di Torino, in Alta Valle di Susa, nei comuni di Bardonecchia, Oulx e Sauze d’Oulx.
E nelle Oasi del Wwf a Macchiagrande (Rm), Bosco di Vanzago (Mi) e Calanchi di Atri (Te) una sperimentazione anche in questo caso per abbattere il propagarsi degli incendi boschivi. Insieme con il Wwf la società ha anche realizzato una serie di “nidi” in cima alle torri, come nel caso di quello per le cicogne nel comune di Inverno e Monteleone (Pv). E già nel 2021 la società realizzava la prima torre in legno lamellare.
È a firma dell’italiana Calzavara, in collaborazione con la francese Mube, il palo multifunzione per 5G e IoT, rivestito di verde vivo (20 specie vegetali), con un sistema brevettato di micro-irrigazione. Una soluzione in grado di ridurre le isole di calore fino a 4 °C locali e di assorbire fino a 120 kg di Co2 all’anno nonché 12 kg di polveri sottili.
Oltre alla connettività integra funzionalità ambientali e di sicurezza urbana ossia un impianto di telecamere a circuito chiuso, illuminazione pubblica e sensoristica climatica. «È un esempio concreto di come tecnologia e rigenerazione ambientale possano coesistere all’interno della stessa infrastruttura, torri non solo “accettabili” ma rigenerative, capaci di valorizzare il paesaggio urbano», spiega l’azienda.
A proposito di progetti a tutela della biodiversità la tower company spagnola Cellnex è impegnata nella costruzione di cassette di nidificazione per gli uccelli sulle sue torri, come quelle per i falchi pellegrini nei Paesi Bassi, delle cicogne in Spagna e Portogallo e di “hotel” per insetti in diversi siti in Svezia per sostenere gli impollinatori come le api.
Annunciato ad aprile il progetto nel Regno Unito che vede in campo Vodafone e River Severn Partnership: la società di Tlc utilizzerà le torri come “stazioni meteo” in grado di prevedere precipitazioni in un arco di tempo che va da pochi minuti a poche ore.
La sperimentazione riguarda il bacino idrografico del fiume Severn, protagonista di una lunga storia di inondazioni che hanno causato danni ingenti alle abitazioni e alle aziende, con ripercussioni sulle infrastrutture locali e disagi per gli spostamenti.
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