Un percorso tra documenti antichi, testimonianze e opere d’arte
«Il viaggio comincia davvero solo quando si torna a casa, quando si rielabora, si ricorda, si digerisce l’esperienza». Così ha dichiarato Camila Raznovich, conduttrice del programma Rai “Klimangiaro”, in occasione dell’incontro “Raccontare il viaggio” tenutosi al Punto Touring di Roma lo scorso primo ottobre e dedicato alla mostra “En Route!”, in programma fino al 20 dicembre presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Con lei, anche Gabriele Romagnoli, giornalista di professione e viaggiatore per diletto: «Il mio goal è quello di visitare cento paesi in questa vita».
L’esposizione riflette sul viaggio in tutte le sue forme, a partire da materiali d’archivio unici, fino ad arrivare a installazioni contemporanee.
Il titolo prende spunto dalla rivista En Route, stampata tra il 1895 e il 1897 durante un giro del mondo intrapreso dai giornalisti francesi Lucien Leroy e Henri Papillaud, dalla Grecia alla Turchia, fino ad arrivare in Cambogia per poi passare in Giappone. Di questo reportage ante litteram restano oggi solo 14 numeri, tre dei quali sono stati ritrovati nella collezione del console Cesare Poma, oggi esposti per la prima volta.
Proprio a partire da questi documenti si sviluppa un percorso multidisciplinare, curato da Don Giacomo Cardinali viceprefetto della Biblioteca Vaticana, presente con i due giornalisti al dialogo, che ha spiegato: «Per l’anno del Giubileo, volevamo una mostra che parlasse dell’esperienza umana del pellegrinaggio, anche al di là della fede. La biblioteca stessa è un luogo che contiene infiniti viaggi, sia per chi ci lavora sia per chi la consulta».
Il cuore del racconto è una straordinaria collezione di giornali e riviste da tutto il mondo, conservata ma finora poco esplorata: circa 1.200 testate, spesso in lingue antiche.
E tre artisti contemporanei sono stati invitati a offrire il proprio sguardo sul tema. Jovanotti (Lorenzo Cherubini), già noto cantautore italiano e instancabile viaggiatore, espone una bicicletta, una chitarra e i suoi “souvenir” sonori: registrazioni di ambienti, suoni locali e appunti. Kristjana S. Williams, artista islandese, interpreta il viaggio come esplorazione visiva e simbolica, con tavole coloratissime e immaginifiche. Infine Maria Grazia Chiuri, che da pochi mesi ha lasciato la direzione creativa di Dior dopo 9 anni di attività a guida della maison francese, esplora invece il rapporto tra viaggio, femminilità e identità. Le sue opere ricamate sono realizzate da donne della Chanakya School of Craft di Mumbai: un progetto che è anche sociale, poiché offre formazione e lavoro in un settore – il ricamo – storicamente riservato agli uomini in India.
La mostra è aperta al pubblico tutti i sabati, fino al 20 dicembre, dalle ore 9 alle 18, con prenotazione obbligatoria sul sito https://enrouteproject.com.
In copertina: © Biblioteca Apostolica Vaticana



