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BRESCIA MUM © EXPLICIT DYNAMICS

Brescia capitale della street art: nasce il primo museo urbano in movimento

Dal Mum ai progetti di Milano, Torino e Palermo, l’arte pubblica trasforma le città italiane in gallerie a cielo aperto


È la città di Brescia ad ospitare, dal 1° aprile, il primo Metro Urban Museum d’Italia. Un unicum senza precedenti: oltre a museo a cielo aperto il Mum è anche in “movimento”: alle superfici verticali – per un totale di 600 mq di opere d’arte – si aggiungono quelle dei quattro treni a firma d’autore che portano a 2mila mq il totale di installazioni all’attivo.

Il cuore del museo è il deposito della metro in Via Magnolini e il taglio del nastro ha visto protagonista uno dei massimi urban artist, Manuel Di Rita, noto come Peeta, con l’opera “Explicit Dynamics”. È l’illusione ottica a caratterizzare le opere di Peeta, artista del “movimento” ossia della rappresentazione che va oltre la bidimensionalità. Ed è un monumentale punto esclamativo, che sembra letteralmente “esplodere” da una delle facciate degli edifici del deposito, il simbolo tipografico ma soprattutto metaforico scelto per l’affresco urbano del Mum. Bianco e rosso i colori che la fanno da padroni, colori simbolo della metropolitana di Brescia. A firma di Peeta anche l’intera decorazione di uno dei quattro treni, parte attiva del progetto bresciano le cui fondamenta sono state posate due anni fa in occasione del decennale della metro di Brescia, nell’anno di Brescia Bergamo Capitale della Cultura. Era aprile 2023 quando il progetto prendeva il via con l’opera “Connessioni” di Luca Font, a giugno dello stesso anno è stata la volta di “Hypr Metrobot™” di J. Demsky, a novembre 2024 Joys ha firmato “Yarda” fino ad arrivare a “Explicit Dynamics” di Peeta, l’opera del debutto ufficiale del Museo.

Altre città in Italia hanno deciso di accendere i riflettori sull’urban art con progetti ad hoc: dalla street art all’urban art, questa l’evoluzione dello scenario per valorizzare le opere di autori diventati vere e proprie icone. A Milano ha aperto i battenti nelle scorse settimane il Museo Bau- Bovisa Arte Urbana voluto da Regione Lombardia. Il progetto è stato finanziato nell’ambito del bando Giovani Smart 2.0 e promosso da un collettivo di giovani creativi e associazioni di quartiere. Fra le opere permanenti e più che “iconiche” ci sono “Bovisa Makers”, murale geometrico e astratto realizzato da Sorte nel 2021 su una ex fonderia che rappresenta l’anima del quartiere operaio dell’area nord della città e “Assembramento” di Urbansolid, installazione che si compone di coloratissimi calchi dei visi di persone esistenti a simboleggiare le vite ignorate degli esseri umani.

Ha festeggiato il trentennale – era il 1995 quando il pittore Mercurio apriva le danze con il murale “Canto Metropolitano” – il Mau-Museo d’Arte Urbana di Torino: nel cuore del Borgo Campidoglio circa 200 opere dipinte sui muri delle palazzine. Intanto la città di Palermo si prepara per l’inaugurazione, in programma il 5 luglio nell’ex convento dei Crociferi, del Museo delle Città del mondo dedicato allo studio e alla valorizzazione delle culture e le storie delle città globali.

In copertina: Explicit Dynamics © Peeta

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