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Storie di smart mobility italiane: chi sono i protagonisti e dove vedremo le prime applicazioni

Sull’onda del Recovery Plan, strade intelligenti e connesse al 5G, stazioni per la ricerca elettrica e materiali green


Strade e autostrade intelligenti, dotate di sensori della generazione Iot (Internet of things) e “connesse” al 5G, nonché di stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici e realizzate con materiali green, in grado di abbattere le emissioni nocive contribuendo alla salvaguardia ambientale. Entra nel vivo la sfida della smart mobility in Italia sull’onda dei fondi e dei progetti annunciati nell’ambito del Recovery Plan, che alla trasformazione ecologica e digitale ha assegnato buona parte dei fondi messi a disposizione dall’Europa per la ripresa economica post-Covid.


Due i progetti di portata nazionale, annunciati nei giorni scorsi, che facendo leva sulla cooperazione pubblico-privato mirano a imprimere una svolta e ad accelerare i cantieri della mobilità 4.0.


È stata presentata un’assoluta prima mondiale – per quantità e pluralità di soggetti in campo, realtà industriali affiancate da università e istituzioni – l’“Arena del futuro”, iniziativa che mira allo sviluppo di un innovativo sistema di mobilità (di persone e merci) a zero emissioni lungo corridoi di trasporto autostradali.

Una quindicina i player che hanno deciso di unire le forze: Autostrada A35 Brebemi-Aleatica, Abb, Electreon, Fiamm Energy Technology, Iveco, Iveco Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, Tim, Università Roma Tre e Università di Parma. Quattro i principali obiettivi: sfruttare le potenzialità di 5G e Iot per garantire la massima sicurezza stradale e ottimizzare la produttività dei veicoli commerciali; applicare la tecnologia “Dynamic Wireless Power Transfer” a diverse gamme di veicoli elettrici in ambiente statico e dinamico; ottimizzare la pavimentazione stradale per renderla più durevole e non alterare l’efficienza della carica induttiva; dare vita ad un anello di asfalto di 1.050 metri alimentato con potenza elettrica di 1 MW situato in un’area privata dell’autostrada A35 in prossimità dell’uscita Chiari Ovest.

Altrettanto ambizioso il progetto “Borgo 4.0” che punta a sperimentare le nuove tecnologie per la guida autonoma e connessa, anche in questo caso attraverso una filiera di partner. Sarà la Campania ad ospitare il laboratorio per la smart mobility promosso da Anfia e sostenuto dalla Regione, che nascerà a Lioni, in provincia di Avellino: 54 le imprese coinvolte a cui si affiancano tre centri pubblici di ricerca, le cinque Università campane e il Cnr. Oltre alle tecnologie per la guida autonoma si testeranno soluzioni innovative per veicoli elettrici e a idrogeno ed anche applicazioni per la sicurezza stradale. La Regione Campania ha da poco pubblicato il decreto di approvazione dei contributi a sostegno degli investimenti per un ammontare di oltre 73 milioni di euro – di cui 46 a valere sulle linee di azione del Por Campania Fesr 2014/2020. L’opera sarà co-finanziata anche delle aziende private.

Si prepara per la grande sfida smart road anche Autostrade per l’Italia (Aspi) che ha annunciato investimenti per 200 milioni di euro per la digitalizzazione delle infrastrutture grazie al 5G, nell’ambito del Piano industriale 2020-2023 presentato lo scorso gennaio. Fra le novità operative, previste già per il 2021, un sistema predittivo dei flussi di traffico per una pianificazione dei cantieri che riduca gli impatti sulla viabilità, il monitoraggio real time e sistemi di alerting in caso di disfunzioni della viabilità per consentire interventi mirati e rapidi. In programma anche realizzazione di un’area di servizio intelligente, con gestione digitale del parcheggio, prenotazione food, attrazione e punti di interesse durante il percorso.


E la nuova Autostrade Tech – primo operatore in Italia e terzo in Europa per lo sviluppo di soluzioni digitali e hi-tech per la gestione delle infrastrutture – lancerà progetti che, promette l’azienda, cambieranno le modalità di viaggio in autostrada nel giro dei prossimi due-tre anni.


Intanto a Milano, il Comune insieme con Atm, Vodafone, Ibm e il Politecnico ha tenuto a battesimo nei giorni scorsi il Tech Bus 5G, fra i primi risultati del progetto sviluppato nell’ambito del Jrl, il Joint Research Lab per la mobilità urbana. Il progetto prevede l’utilizzo di alcuni mezzi della flotta Atm, per lo sviluppo della mobilità connessa in 5G per migliorare la sicurezza e la regolarità del trasporto pubblico. La sperimentazione è stata avviata su un primo filobus della linea 90/91.

 

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