Search for content, post, videos

Assegnate le Spighe Verdi 2020 per i comuni rurali: Marche e Toscana in testa

Sostenibilità, attenzione all’agricoltura e pratiche virtuose di gestione del territorio tra le caratteristiche delle località vincitrici


Nell’anno del turismo di prossimità e di valorizzazione del territorio italiano e delle sue eccellenze, si aggiunge un’altra iniziativa di carattere nazionale che mira alla valorizzazione delle località rurali. Sono state infatti assegnate a Roma, in una video-conferenza privata con i sindaci vincitori, le Spighe Verdi 2020, riconoscimento conferito a 46 comuni rurali da parte di Confagricultura e FEE Italia – Foundation for Environmental Education, ONG nata in Danimarca nel 1981 ma presente in 77 paesi del mondo dedita all’educazione e alla formazione in campo ambientale.

La bandiera delle Spighe Verdi

Equivalente delle “Bandiere Blu”, che ogni anno vengono assegnate sempre da FEE su base volontaria alle migliori località balneari a livello di gestione sostenibile, le Spighe Verdi rientrano in un programma della no profit dedicato ai comuni delle aree agresti, per aiutarli nella scelta di strategie virtuose di amministrazione del territorio, soprattutto nel campo dell’ambiente e della qualità della vita. Sono infatti 67 gli indicatori, suddivisi in 16 macro-aree – tra le quali sostenibilità, efficienza energetica, qualità di aria, acqua e suolo, agricoltura, conservazione e valorizzazione del paesaggio, cura dell’arredo urbano – e condivisi da FEE con Confagricoltura, che la Commissione di Valutazione prende in considerazione per la selezione dei vincitori, in un iter procedurale certificato ISO 9001-2015.


Un vero e proprio percorso di affiancamento, quello che porta al riconoscimento della Spiga, che parte in primis da una richiesta di gestione “virtuosa” da parte degli stessi sindaci e amministrazioni e che punta a coinvolgere anche le comunità e le imprese nella rigenerazione e valorizzazione del proprio territorio.


©VELOBAR

E sono soprattutto le imprese agricole ad essere chiamate in causa come “motori” del cambiamento in queste aree, nonché generatrici di opportunità lavorative e di sviluppo, grazie anche alla partnership con Confagricoltura. Come ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente dell’organizzazione degli agricoltori, «La pluriennale collaborazione con Fee Italia e le numerose adesioni hanno confermato che il rilancio dell’economia nazionale, soprattutto in questa fase di ripartenza, passa proprio attraverso i comuni e i piccoli borghi, un vero patrimonio italiano, nel quale le attività agricole sono centrali». Parole alle quali hanno fatto eco quelle di Claudio Mazza, presidente di FEE Italia,


«Anche quest’anno il trend si conferma positivo, sono 46 i Comuni che hanno ottenuto le Spighe Verdi, rispetto ai 42 dell’anno precedente – ha detto –, una crescita che evidenzia la sempre maggiore attenzione che i comuni rurali pongono alla gestione del territorio in chiave sostenibile».


Coinvolti anche diversi enti istituzionali nel gruppo di lavoro, tra i quali il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo.

Marche ©MarcoFacc

Ma ecco le 13 regioni che nel 2020 potranno forgiarsi delle “Spighe Verdi”. Capolista Marche e Toscana, con 6 località ciascuna. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Con 5 località seguono la Campania: Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta; il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga; il Piemonte: Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo; la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni. Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle), mentre per l’Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Seguono Liguria (Lavagna), Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e Sicilia (Ragusa) con un comune cada una.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Foto di copertina ©AlessioPatron

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Accedendo a questo sito, chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi