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Rinascimento, barocco e skyline moderni: il gusto del mangiare su piatti d’autore

Soluzioni creative per un racconto che va dalle bellezze architettoniche made in Italy ai paesaggi urbani europei contemporanei


Architettura e città possono essere “servite a tavola” in un modo tutt’altro che convenzionale. Sono il tema di piatti, sottopiatti, ciotole, tazze e teiere capaci di costruire scenari originali per pranzi e cene di ogni tipo. Negli anni Settanta ci aveva già pensato l’architetto fiorentino Remo Buti (inizialmente ceramista) che per la Biennale di Venezia del 1978 aveva presentato “Piatti di Architettura”, la collezione che raffigurava i disegni di progettisti come Michael Graves o Alison e Peter Smithson. L’idea rimane ancora oggi e si concretizza in numerose serie destinate ad animare la tavola di cultura oltre che di buon cibo.

Fra le più recenti c’è “Con la cultura si mangia” dello studio 23BASSI di Milano, collezione dal titolo dissacrante e provocatorio ispirata al patrimonio artistico italiano. A partire da alcune delle icone più rappresentative dell’architettura e dell’arte nostrane, Chiara Frigerio e Andrea Roscini, soci fondatori dello studio, riportano su piatti, tovaglie e bicchieri alcuni dei tratti più caratteristici delle opere prese in esame declinandoli secondo una grafica contemporanea e accattivante.


La Cappella degli Scrovegni a Padova, Il Duomo di Milano, il Castello di Sammezzano, il Pantheon a Roma e la Fontana Maggiore a Perugia sono i primi cinque soggetti presi in considerazione.


E così, per esempio, la celebre volta stellata della Cappella degli Scrovegni si ritrova in un piatto blu notte tempestato di stelle, così come la ripetizione geometrica di cerchio e quadrato presente sul pavimento del Pantheon popola non solo i piatti, ma anche la tovaglia.

Il Rinascimento è invece il periodo di riferimento di “Palace”, la collezione ideata dal designer Alessandro Zambelli e prodotta da Seletti. Basato su un programma modulare per la tavola, impilabile e compatto, ogni palazzo riprodotto in miniatura è composto da piatti fondi, piani, da frutta e ciotole, ognuno dei quali decorato sia esternamente sia internamente. Smontando ed esplorando ciascun palazzo si ha l’impressione di visitarlo, piano dopo piano. E visto che per farlo dal vero servirebbero le chiavi dei portoni, Zambelli ha pensato anche a un servizio di posate che nella linea richiama il disegno delle chiavi di quell’epoca. Ogni livello costituisce un piatto e rappresenta una pianta: quella del piano terra, poi quella del primo piano e così via. I tetti? Una volta capovolti diventano piatti di portata!

Il barocco siciliano è il tema di BaroqEAT, la collezione di dodici piatti concepita dall’architetto Salvatore Spataro e prodotta da Le Porcellane – Firenze 1948. In questo caso a popolare le stoviglie attraverso la tecnica della decalcomania sono una selezione di chiese barocche a pianta centrale situate fra Noto, Catania, Caltagirone, Messina, Mazara del Vallo, Niscemi e Alcamo. Le serie sono disponibili in due versioni: bianco e nero oltre che bianco e color oro.

Sempre dalla Trinacria arriva “I Siciliani”, la serie di vassoi e sottopiatti prodotta da Trame Siciliane con ispirazioni che vanno dai riferimenti architettonici a quelli decorativi tipici. La collezione coinvolge sette giovani designer isolani che hanno realizzato altrettante serie. Fra le altre ci sono per esempio “Grand Tour” di Gabriele D’Angelo, nella quale vassoi e sottopiatti ospitano le illustrazioni dei poster dedicati alla Sicilia e pubblicati negli anni Venti dall’Ente Nazionale per le Industrie Turistiche. Altra collezione è quella “Borghi sospesi” di Officina77, che riprende scorci, vicoli, torri, castelli, campanili e palazzi, ma anche semplici abitazioni e botteghe artigiane di scenari siciliani della memoria sospesi nel tempo e nello spazio. E ancora “Basole”, sempre di Salvatore Spataro, che richiama la varietà delle antiche pavimentazioni riccamente decorate di Noto. I vassoi, disponibili in due misure (Ø20 e Ø30), sono in legno di faggio con rifinitura soft-touch e antiscivolo.

Sbirciando fuori dai confini italiani e guardando all’estero spicca “BIG Cities”, la collezione di stoviglie firmata dai danesi BIG – Bjarke Ingels Group & Kilo Design per il set TAC di Rosenthal in cui la tradizione interagisce con l’innovazione. In blu antico su una superficie di porcellana bianca, i pezzi raffigurano con una grafica minimalista lo skyline di alcune delle città più famose al mondo, come Berlino, Copenhagen, Londra, Parigi e New York, con i relativi monumenti architettonici più significativi, tra i quali la Porta di Brandeburgo, il Big Ben, la Torre Eiffel. Un vero “invito a nozze” per instaurare a tavola una piacevole conversazione sui viaggi già compiuti e su quelli in programma!

In copertina: Con la cultura si mangia © 23BASSI – Chiara Frigerio e Andrea Roscini

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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