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Palermo, al via il Festival delle Letterature Migranti

Cinque giorni e trenta autori per la kermesse di arti visive e contemporanee


«Le Letterature migrano o non sono: vanno da scrive a chi legge, da un tempo ad un altro, da un luogo ad un altro». Parola di Davide Camarrone, direttore artistico del Festival delle Letterature Migranti (FLM) di Palermo che prenderà il via la prossima settimana, dal 9 al 13 ottobre. Cinque giorni di riflessioni, workshop e momenti di coinvolgimento del pubblico su uno dei fenomeni che più sta segnando quest’ultimo periodo storico. Anche quest’anno la kermesse, giunta alla quinta edizione, si pone l’obiettivo di stimolare il dialogo a partire da alcuni libri selezionati dal comitato scientifico. Non solo letteratura però, perché la proposta culturale verrà contaminata con altre forme di espressione come il teatro, la musica, il cinema e più in generale le arti contemporanee.

Italiani brava gente ©FLM

 

«Il Festival delle Letterature Migranti è Palermo e viceversa, come lo sono le tante iniziative che animano la vita della città grazie alla cultura» ha sottolineato il sindaco de capoluogo siciliano, Leoluca Orlando. «Il dialogo e l’incontro sono segni distintivi della città e questa manifestazione riesce a dare spazio ad autori e testi che parlano di tutto ciò. Ma anche della mobilità delle idee e delle persone, del loro diritto a spostarsi e della bellezza degli incontri. Questo avviene con linguaggi e mezzi espressivi diversi, coinvolgendo tutta la città dal centro alle periferie, trasformando Palermo in un museo a cielo aperto».


Le giornate del Festival ruoteranno attorno a due temi riassunti da un neologismo e due date importanti: “ultimanza” e 1492/1942


Ultimanza. Un termine che prova a definire un’epoca che rischia di bruciare le risorse del pianeta e, contestualmente, interrompere i processi di trasmissione culturale. Ma la parola assume anche un altro significato. Quello di considerare anche gli “ultimi” della nostra società e calarsi nei loro panni per riuscire a leggere il presente con lenti nuove.

Spazi pubblicitari dedicati al Festival delle Letterature Migranti ©FLM

1492/1942. Due date che hanno segnato la storia europea e mondiale portando alla luce sentimenti di odio e supposta superiorità razziale. La prima però, non si riferisce alla scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Nello stesso anno, infatti, i reali di Spagna e Sicilia emanarono un editto che costrinse la popolazione di origine ebraica ad emigrare. Un preludio, anche se in un’epoca storica e in un contesto completamente differenti, a quello che succederà 450 anni dopo in Germania, nel 1942. In quell’anno il gotha del regime nazista riunito a Wannsee optò per la cosiddetta “soluzione finale”, il processo di pulizia etnica più tristemente noto che portò alla morte di oltre sei milioni di bambini, donne e uomini.

Le sezioni della kermesse saranno cinque e andranno dalla letteratura alle arti visive, per arrivare a musica, teatro e cinema. Circa mille studenti di tutte le età parteciperanno alla rassegna grazie incontri, laboratori e seminari dedicati. Una trentina gli autori coinvolti nel programma letterario. Dagli inglesi Edith Hall (autrice del “Metodo di Aristotele”) e Anthony Cartwright (“Il Taglio”), alla scrittrice turca Ece Temelkuran (“Come sfasciare un paese in sette mosse”). Fra gli altri ci saranno anche Leila Karami, Annalisa Camilli, Alia Malek e l’artista e autore di graphic journalism Gianluca Costantini che racconterà le giornate del Festival con i suoi disegni visibili a tutti sui canali social del FLM.

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