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Musei in streaming con #storieaportechiuse. Viaggio negli archivi digitali aggiornamenti sui social

Nel tempo dell’emergenza Covid-19, il meglio dell’arte, della scienza, e della storia a portata di click


Ultima novità dalla Milano che combatte il Coronavirus: da ieri il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci va in rete con #storieaportechiuse, un format digitale di approfondimenti messo a punto con la partnership di Fondazione IBSA. Esperti e curatori andranno in scena tutti i giorni della settimana sui canali Facebook e Instagram dell’istituzione, ciascun con una rubrica che ne racconti i retroscena, la storia e i nuovi progetti, mostrando archivi, depositi, pezzi inediti e allestimenti in corso.

Se Maometto non va dalla montagna è la montagna cha va da Maometto e se 60 milioni di italiani resteranno nelle proprie case (almeno) fino al 3 aprile, allora i musei di tutto il mondo entreranno dai loro device.

Sembra che l’espandersi dell’epidemia di Covid-19 – ieri erano più di 167mila i casi accertati, di cui circa 24mila in Italia, fonte World Health Organization – abbia momentaneamente premuto pause sul palinsesto di metà Occidente, ma alcune delle strutture museali più famose e apprezzate tra gli appassionati d’arte, oggi chiuse al pubblico in osservanza delle misure che contrastano la diffusione del virus, offrono al web le proprie collezioni.

Da Roma a Washington sono migliaia le opere online che possono essere visitate stando comodamente seduti in poltrona: dipinti, statue, installazioni e reperti archeologici a portata di click, in una galleria a “cielo aperto” che va dal Masp di San Paolo al Louvre di Parigi.


Unito sotto l’hashtag #iorestoacasa – che ha spopolato sui social e sui principali canali mediatici – il Paese si appresta ad entrare nella seconda settimana di quarantena preventiva.


Sono ancora 19 i giorni da trascorrere tra le mura domestiche e dalla rete arrivano non pochi spunti per impiegare al meglio il tempo libero a disposizione.

Alle iniziative di solidarietà digitale promosse dal mondo dell’intrattenimento e dai privati di ogni campo lavorativo – direttori di piccoli teatri che condividono lezioni di recitazione su Facebook, librai che ricorrono alla consegna a domicilio, blogger che lanciano campagne solidali su Instagram – si affiancano quindi le proposte di gallerie d’arte provenienti da ogni parte del globo.


Diverse istituzioni museali, in collaborazione con Google Arts & Culture – raccolta fotografica di opere artistiche e archivio digitale di monumenti e siti d’interesse storico – avevano già previsto il tour virtuale delle sale espositive. E dalla Silicon Valley, arriva una top ten di quelli più immersivi e completi: sul podio, Londra con il British Museum, il Guggenheim Museum di New York e il Musée d’Orsay di Parigi.

L’Italia è in ottava posizione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze che, in aggiunta all’esperienza offerta sulla piattaforma di Google, condivide sul sito ufficiale le immagini delle collezioni in esposizione.

Tour virtuale anche dal Museo Egizio di Torino con la mostra Archeologia Invisibile – sui metodi di indagine archeologica consentiti dalle nuove tecnologie – che è stata prorogata fino al 7 giugno. Sempre da casa, si possono ammirare i dipinti della Pinacoteca di Brera (Milano) e quelli del catalogo online dei Musei Vaticani. Dal ventaglio delle istituzioni europee che mettono in rete i propri tesori, si segnala il Museo Archeologico Nazionale di Atene, il Museo del Prado di Madrid e lo State Hermitage Museum di San Pietroburgo. Per chi idealmente volesse affrontare un viaggio più lungo e spingersi oltreoceano, si suggerisce una visita alla National Gallery of Art di Washington.


In tutta la penisola i poli museali si sono attivati anche sui social, diffondendo ogni giorno foto e video delle sale espositive.


Fino al 5 aprile, il Mambo di Bologna caricherà sul canale ufficiale Youtube dei video di 15 minuti girati con smartphone o strumenti rigorosamente non professionali (l’iniziativa fa parte di un progetto più ampio sulle nuove modalità di engagement digitale). Palazzo Strozzi trasforma il proprio blog e lancia In contatto: una piattaforma di testi, immagini, video, storie e approfondimenti a disposizione di tutti, con l’obiettivo di dar vita ad un dibattito e stimolare una riflessione a distanza.

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