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Matera fa scuola di inclusione sociale in periferia, con la prima Fiera di arte pubblica

Dall’1 al 10 novembre la città dei sassi ospita MAAP, l’evento vincitore del bando Creative Living del Mibact che unisce artisti e cittadini


Light designer, danzatori, street artist. E cittadini, chiamati a partecipare a laboratori di coprogettazione attraverso cui sperimentare modi per far rivivere spazi ibridi ed edifici dismessi nel quartiere materano di San Giacomo.

L’associazione no profit MAAP – Atelier d’Arte Pubblica pone l’arte al centro, recuperandone il carattere trasformativo. Dei luoghi come delle persone, che per dieci giorni vivranno l’esperienza di MAAP Fiera di Arte Pubblica, evento vincitore della seconda edizione del bando Creative Living promosso e sostenuto dalla Direzione generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Con i patrocini del MiBACT, della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e del Comune di Matera, l’iniziativa prevede l’attivazione di dinamiche sociali, facilitate da pratiche artistiche. «Vogliamo ribaltare l’idea consueta delle fiere di arte contemporanea – spiega Stefania Dubla, fondatrice dell’associazione e curatrice dell’evento – trasferendo le esposizioni da lussuosi padiglioni asettici a luoghi con l’impronta della storia scalfita sulle pareti, che grazie all’arte vivono nuove modalità di fruizione».

Reche Garay

Quattro giovani artisti realizzeranno opere e installazioni site-specific in luoghi marginali e inusuali rispetto ai consueti spazi espositivi. Un lavoro a più mani che coinvolgerà il giardino abbandonato tra le case popolari, animato con l’installazione di David Scognamiglio, artista-architetto e light designer. L’architettura emotiva realizzata ospiterà lo spettacolo teatrale di Javier Reche Garay, in collaborazione con Antonio Abatangelo, frutto di un laboratorio di teatro-danza. Il corpo come architettura che trova rispondenza in quella data dal paesaggio per indagare il tema del margine, descritto dagli organizzatori come «condizione privilegiata di sincerità, semplicità e ricerca del dettaglio».

La facciata di un palazzo in degrado si tingerà con nuove forme e colori grazie al murales di Luis Gomez de Teran, chiamato il Caravaggio della street art. La sua potrà essere definita un’opera “apocrifa”, nel significato letterale e concettuale del termine, che accompagna la periferia e il suo popolo ultimo ai piedi della Croce, ad assistere al più importante momento biblico, dalla posizione privilegiata dei primi.


La manifestazione culminerà nelle serate di venerdì 8 e sabato 9 novembre, a partire dalle ore 18, con l’inaugurazione delle installazioni e delle opere artistiche


Madonna dell’umido, 2019 © Gomez

MAAP sarà anche mostre allestite in garage privati, speciali gallerie d’arte dove ammirare e acquistare oggetti d’arte. Tra le opere esposte vi sarà la Madonna dell’Umido di Luis Gomez de Teran, fino ad alcune settimane fa in mostra al Musma, Museo della Scultura Contemporanea di Matera. In programma incontri con esperti di arte pubblica, tra cui Pierluigi Molteni, architetto ed esperto di rigenerazione urbana, coinvolto nell’ideazione della manifestazione, nonché docente alla Scuola di Architettura e Ingegneria dell’Università di Bologna e allo IAAD, Istituto d’Arte Applicata e Design del capoluogo emiliano. Tra gli altri protagonisti anche l’Altrove Gallery, galleria d’arte nata nel contesto dell’Altrove Festival di Catanzaro, considerato dalla critica e dalle più autorevoli testate di settore come un punto di riferimento nel mondo della street art e della rigenerazione urbana, insieme a Draw The Line, Festival di street art di Campobasso e ai referenti di Pubblica, residenza d’arte urbana nell’ambito dell’associazione culturale Kill the Pig.

«Ai laboratori di arte pubblica è prevista la partecipazione di migranti – sottolinea la curatrice -, coinvolti dalla cooperativa Il Sicomoro, project leader, per Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, dell’iniziativa Silent Academy sui temi dell’inclusione sociale attraverso la rigenerazione urbana».

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