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L’arte travolta dal fenomeno Nft, opportunità o bolla?

Al via anche il primo marketplace con un fondo di 2 milioni di dollari per gli emergenti


Dall’arte alla meta-arte. Ossia dalle opere fisiche a quelle digitali, dalle gallerie alla “scrivania” del pc. Il settore dell’arte è in pieno fermento e il fenomeno Nft (Non-fungible token) in cui sono i “bit” e la tecnologia blockchain a fare la differenza, sia da un punto di vista del contenuto – le opere virtuali assumono pari dignità rispetto a quelle “reali” e addirittura in alcuni casi il valore si amplifica sull’onda degli artisti emergenti – sia dell’acquisto attraverso un codice alfanumerico univoco a garanzia dell’autenticità dell’opera, dell’irriproducibilità e della proprietà, stanno letteralmente sparigliando le carte. È notizia dei giorni scorsi la vendita al prezzo record di 69 milioni di dollari dell’opera ‘The First 5.000 days’ di Beeple da parte della casa d’aste Christie’s attraverso appunto tecnologia Nft. Vendita che è valsa all’artista Mike Winkelmann il terzo posto nella classifica delle opere più “care” al mondo, dopo la scultura “Rabbit” di Jeff Koons e il dipinto “Portrait of an Artist” di David Hockney.


E non si tratta di un caso isolato: sono almeno una decina le opere digitali già divenute veri e propri cult ed entrate in possesso di milionari dall’identità ignota, fra cui quelle della serie CryptoPunk, di cui una venduta a 7,5 milioni


Cryptopunks. Ph. © www.larvalabs.com/cryptopunks

Damien Hirst ha appena annunciato che lancerà una piattaforma – “Palm” – in cui saranno proposte in modalità Nft le opere di “The Currency Project”, serie da migliaia di dipinti olio su carta realizzati cinque anni fa. E sull’onda del fenomeno è stato appena tenuto a battesimo il marketplace di “The Sandbox” che grazie a un fondo da 2 milioni di dollari punta a finanziare le attività di artisti emergenti e pionieri dell’arte digitale: già selezionati 46 nomi internazionali, tra grafici 3D, creativi, voxel designer, illustratori, e tutte le opere saranno vendute in modalità Nft e certificate con tecnologia blockchain. E ancora: è stata appena lanciata su Instagram una collezione Limited Edition di sei pezzi “Teo KayKay x TopChampagne Prelude Titanium”, la prima collezione di champagne al mondo abbinata ad un’opera digitale basata su Nft.


Se è vero che l’uso della tecnologia digitale è pienamente riconosciuto in qualità di forma d’arte già da qualche anno – ne sono prova le tante installazioni in tutto il mondo nonché la nascita di nuovi musei dedicati esclusivamente all’arte “digitale” – il recente fenomeno degli Nft sta facendo molto discutere


Beeple: The First Emoji. Immagine tratta da © beeple-crap.com

E addirittura proprio Mike Winkelmann, appena divenuto milionario, non solo si dice scettico ma addirittura paventa una bolla al pari della “dot.com bubble” – anche nota come “Internet bubble” che alla fine degli anni 90 fece volare in Borsa i titoli di decine di aziende hi-tech, innescando una speculazione senza precedenti, per poi farli precipitare provocando perdite colossali per migliaia di investitori, persino piccoli risparmiatori, a livello mondiale.

«Credo che si tratti assolutamente di una bolla», ha dichiarato Winkelmann in un’intervista a Fox News Sunday, rievocando proprio la dot.com bubble e definendo “surreale” l’asta online di Christie’s: «Si è passati velocemente da 27 a 50 milioni per poi arrivare a 69,3 milioni di dollari. Era letteralmente come se una bomba fosse esplosa nella stanza».

Peraltro, il fenomeno Nft non riguarda solo le opere d’arte ma anche i video e si sta man mano estendendo ad altre “creazioni” del Web: lo youtuber Logan Paul sta piazzando i video delle sue partite a Pokémon a 20mila dollari l’uno e il fondatore di Twitter Jack Dorsey ha venduto per 2,9 milioni di dollari il suo primo tweet, datato 21 marzo 2006, finito nelle mani di Sina Estavi, ceo della società di blockchain Bridge Oracle. Davvero queste “opere” manterranno il proprio valore milionario nel tempo? O qualcuno sta facendo male i suoi conti?

Il primo tweet di Jack Dorsey. © twitter.com/JackDorssey

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In copertina: CryptoPunks. Ph. © larvalabs.com/cryptopunks

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