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Design, tessitura e ceramica per un nuovo racconto della Sardegna

Artijanus/Artijanas: residenze per artisti e un piano per riabilitare i centri minori


Un nome maschile e femminile, che sembra una cantilena per raccontare come il mondo del design incontra i mestieri. «Un nome lungo, ma la nenia che lo ripete, lo semplifica in una stessa declinazione semantica. Un nome doppio: Janus, Giano, il dio della porta e del passaggio, e Janas, in Sardegna le fate, creature misteriose della tradizione isolana. Doppio nella sintesi e nelle differenze. Una ripetizione grafica che conferma una molteplicità di modi e di saperi», così Stefano Asili, ideatore dell’immagine coordinata e del titolo, raccontando il “disegno” dà le chiavi per comprendere l’anima del progetto appena nato, ArtiJanus/ArtiJanas.

ArtiJanus/ArtiJanas è un’operazione sperimentale che dà nuova linfa a un percorso nato negli Anni ‘50 in Sardegna e che, tra luci e ombre, è arrivato fino ad oggi. Quel percorso che ha visto stringersi insieme pensiero e azione, design e artigianato. Operazione che vede al centro due residenze artistiche con due design (per ora) selezionati dalla Fondazione Triennale Milano e Fondazione Cologni che lavoreranno con due aziende artigiane del territorio, scelte tra le tante che hanno risposto alla call, sui temi della tessitura e della ceramica, capisaldi della tradizione sarda.
Il tutto si concluderà in una mostra all’interno della manifestazione culturale dedicata ai mestieri d’arte, Homo Faber, che si terrà alla Fondazione Giorgio Cini a Venezia dal 9 al 26 settembre 2021 con il tema “Living Treasures of Europe and Japan”.

Il logo dell’iniziativa © Artijanus/Artijanas

Lo scopo di questo evento è quello di aggregare i diversi settori dell’artigianato attorno ad un ampio programma di attività e pratiche orientato, da un lato, a fare emergere il ruolo culturale, oltre che economico, dell’artigianato, e dall’altro a stimolare il comparto a rileggere le proprie produzioni, contaminarle, relazionarle, generare innovazione e nuove opportunità di sviluppo. Ma è anche un invito a ri-abitare i centri minori della Sardegna in cui esiste una stretta relazione tra il “saper fare” e le comunità di riferimento.


«L’anno appena trascorso è stato terribile per tutti, figuriamoci per le imprese artigiane. In questo momento in cui tutto è saltato per aria, bisogna trovare un linguaggio, un metodo nuovo per ripartire e re-inventarsi, magari», racconta Roberta Morittu curatrice insieme ad Alberto Cavalli (direttore generale della Fondazione Cologni) dell’iniziativa.


«Il livello qualitativo, anche spontaneo, in questo momento – racconta la Morittu, che come co-progettista della Biennale Sarda dell’Artigianato ha ricevuto nel 2011 il Compasso d’oro – è molto importante e interessante, è chiaro che la conoscenza dei mercati può portare a un miglioramento, riavvicinare e stabilire dei contatti tra iniziative di artigianato e i circuiti commerciali, portandoli in contesti differenti, ravvivando il network. Se poi tutto si lega al discorso dei territori, se vogliamo rendere questi territori interessanti, soprattutto per le persone che ci abitano e per le nuove generazioni, questa è la strada giusta, perché le nuove generazioni non possono essere vittime di un contesto. Una strada che è fatta di conoscenza, essenziale soprattutto per i due design che sono stati selezionati per le residenze artistiche. Infatti, in questo lavoro, è fondamentale instaurare un rapporto di conoscenza con il territorio, di profonda conoscenza del contesto, di espressione del luogo. L’artigianato fa parte di un paesaggio culturale che bisogna comprendere». Ma questa è un’iniziativa importante anche perché riporta alla luce il ruolo dell’artigiano e riposiziona quello del design. «L’artigiano deve riuscire ad accorciare la filiera e deve proporsi nel mercato in prima persona e in modo corretto. Per riuscire a chiudere la filiera ha bisogno dell’aiuto di altre figure professionali, qui diventa importante e strategico il ruolo del design nel proporsi come facilitatore di questo meccanismo. Ed è pure interessante il discorso che vede il design collaborare con le competenze artigianali minime. Competenze che non sa di avere perché le ha ereditate, perché sono frutto di memoria e storia. L’artigianato strega con la sua forte capacità di raccontare un sapere e un modo di vita. Però tutto ciò piano piano perde di significato se abbandonato a codici vecchi, per questo la necessità di ricondurlo a dei ragionamenti e a dei modi di espressione contemporanei», conclude la Morittu.


«La valorizzazione delle arti applicate, delle arti decorative, dei mestieri d’arte nello straordinario contesto del territorio della Sardegna – è un’operazione di grande importanza per favorire l’incontro tra la visione artistica contemporanea  e l’intelligenza della mano. E conferire così il corretto status formale a questi veri e propri ‘tesori viventi’, che costituiscono uno straordinario patrimonio culturale e una autentica forma di sostenibilità produttiva», afferma Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano.


ArtiJanus/ArtiJanas è promossa e sostenuta dalla Fondazione di Sardegna, con la direzione scientifica e artistica di Triennale Milano, la direzione operativa di Innois s.r.l., la collaborazione della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e la direzione organizzativa e l’event management di Tools s.r.l. Online il sito dell’iniziativa www.aju-aja.it, in agenda anche workshop, dibattiti ed eventi pubblici dedicati a tutte le aziende del territorio  regionale che si distinguono per la prevalenza della componente di abilità manuale nei processi produttivi.

© Artijanus/Artijanas


Il programma

Seminari e Workshop per l’innovazione e i mercati – Due cicli di seminari che coinvolgeranno in maniera settoriale artigiani e imprese artigiane per stimolare la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo in relazione a nuovi bisogni, forme, materiali, tecnologie e mercati. Gli incontri partiranno nel mese di gennaio del 2021 e affronteranno, tra gli altri, i temi legati all’autenticità/originalità dei manufatti, al patrimonio culturale, al carattere territoriale delle produzioni, fino alla commercializzazione e comunicazione digitale dei prodotti e alla gestione delle PMI.

Il programma residenze – Per la progettazione  e la creazione. Si tratta di un  programma di residenze che si terrà a febbraio 2021 e  che  riguarda  in  maniera  specifica  la  sezione  artigianato artistico/design contemporaneo. I designer selezionati per il programma residenze dell’edizione pilota sono:  Daniele Bortotto (Zanellato/Bortotto) – www.zanellatobortotto.com – per il progetto sulla ceramica e Serena Confalonieri – www.serenaconfalonieri.com – per il progetto sul tessile.

Eventi per la promozione e il confronto – Diversi momenti di incontro e confronto pubblico nel 2021 tra Sardegna, Lombardia e Veneto. In particolare, le Fondazioni di Sardegna e Triennale Milano metteranno a disposizione i propri spazi, le competenze e i rispettivi network internazionali per promuovere l’iniziativa e condividere gli step di avanzamento del progetto. Come il clou di sintesi che è previsto in forma di festival nella primavera del 2021 a Orani (NU) e che si svilupperà in due giornate intense di incontri/talk/presentazioni e workshop con ospiti internazionali e con la direzione artistica di Stefano Boeri.

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