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Comunicazione slow nel XXI secolo: la mia lettera sulla scuola

Il bando per partecipare al Festival scadrà il 30 luglio


“Caro amico ti scrivo, così mi rilasso un po’” scriveva Lucio Dalla nel 1979, epoca che pare lontana anche se di lì a poco sarebbero arrivati i primi telefoni cellulari e, con questi, la possibilità di entrare in contatto con chiunque in qualsiasi luogo. Ma per secoli, se non millenni, l’uomo ha potuto utilizzare un solo mezzo per comunicare a distanza: le lettere. E nonostante siano lontanissimi i tempi in cui i messaggi erano veicolati da tavolette di ceramica, ancora oggi la scrittura epistolare è uno strumento che resiste alla modernità, grazie anche al suo fascino antico.

L’immagine di questa edizione del Festival delle lettere ©festivaldellelettere.it

Una passione diffusa molto più di quanto si potrebbe pensare e testimoniata dal “Festival delle Lettere”, manifestazione giunta alla sua sedicesima edizione e che, ogni anno, chiede a migliaia di partecipanti di inviare messaggi su di un tema diverso. Quest’anno è stata scelta la scuola, intesa non tanto come un luogo, quanto come quell’insieme di persone, storie e sogni da sempre punto d’incontro fra i grandi di oggi (professori) e quelli che lo saranno (alunni).


Il bando per partecipare, pubblicato sulla pagina dell’evento, è aperto fino al 30 luglio a tutti gli amanti delle lettere.


A raccontare l’obiettivo del festival sono gli stessi organizzatori. «In quindici anni di attività abbiamo raccolto quasi 25mila lettere scritte rigorosamente a mano». Lo scopo dell’iniziativa rimane ancora oggi quello di «colmare ogni tipo di distanza tra le persone, attraverso la scrittura epistolare. Scrivere una lettera oggi, a maggior ragione in questo momento, è un gesto importante. Un gesto ricco di un senso profondo, in grado di unire passato e futuro, adulti e bambini, vicini e lontani, uguali e diversi. Il tempo e la cura che si dedicano alla composizione – proseguono gli organizzatori – rendono il messaggio, in particolare se redatto a mano, ancora più prezioso, potente e indelebile».

Un invito a impugnare la penna per dare voce a emozioni, esperienze e speranze, allo scopo di tradurle nero su bianco in un testo che racconti una pagina importante della propria vita, come lo sono gli anni passati fra i banchi di scuola. Target ideale sono studenti, docenti, genitori e personale ausiliario, cui si chiede di riportare fatti vissuti non solo all’interno del proprio plesso. Visto il particolare periodo storico che stiamo vivendo, con milioni di alunni collegati ai professori attraverso il proprio pc, saranno infatti tante le storie che evidenzieranno il ruolo importante di collettore di generazioni diverse che l’istruzione ricopre.

Festival lettere 2019 ©festivaldellelettere.it

Al pari delle scorse edizioni, l’ultima sul tema della città, ci saranno diverse categorie alle quali sarà possibile partecipare. Queste saranno “lettera a tema libero”, “lettera under 14”, spazio dedicato ai nati dal 1° gennaio 2006, e “lettera dal cassetto”. Quest’ultima è forse la più particolare, perché chiede ai concorrenti di condividere una lettera di propria paternità che sia risalente ad almeno vent’anni fa, ovvero scritta prima del 2000. A causa delle condizioni imposte dalla lotta alla diffusione del Covid-19, sarà possibile inviare i propri messaggi solo in modalità telematica. Al termine dell’emergenza sanitaria in corso, invece, si potranno inviare nuovamente come si faceva un tempo: destinatario, francobollo e buca delle lettere.

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