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Le sculture pubbliche del Regno Unito finiscono nel catalogo digitale di Art UK

Obiettivo 150mila sculture, dall’anno Mille ad oggi, entro il 2020 per il primo database al mondo di questo genere


“Marchesa Casati”, Jacob Epstein. © Southend Museums Service

Busti, resti di colonne, blocchi di marmo, lapidi, lastre ornamentali e “pietre” d’autore, steli e fregi. Sono migliaia le opere pubbliche disseminate per le città e il Regno Unito ha deciso non solo di mappare tutte le sculture “d’epoca” presenti sul territorio britannico ma di raccoglierle in un maxi catalogo digitale, il primo al mondo nel suo genere. A portare avanti il progetto è Art Uk, organizzazione benefica che si è posta come mission la messa online di tutte le collezioni d’arte pubblica del Regno Unito: oltre 220mila le opere e 40mila gli artisti già catalogati sul sito.

Il nuovo progetto mira ora a estendere ulteriormente il database attraverso la digitalizzazione di più di 150mila sculture pubbliche entro la fine del 2020. «La scultura è spesso considerata la parente povera dell’arte – sottolinea Art Uk -. L’artista americano Ad Reinhardt notoriamente ha scherzato sul fatto che “La scultura è qualcosa a cui ti imbatti quando salti per guardare un dipinto”. Il nostro progetto darà alla scultura lo stesso status dei dipinti a olio già presenti sul sito. E ciò cambierà la percezione delle persone e permetterà alla scultura di prendersi il giusto posto al centro del mondo dell’arte».


Il progetto comprende sculture contemporanee, come una statuetta del personaggio comico scozzese Oor Wullie in capo al Dundee Heritage Trust, e opere storiche risalenti fino all’epoca medievale.


“Eve”, Auguste Rodin. © Tracy Jenkins / Art UK

Fra i pezzi più famosi già online ci sono Eve, statua scolpita dall’artista Auguste Rodin nel 1882, il busto della leggendaria patrona delle arti, la Marchesa Luisa Casati Stampa di Soncino a firma di Sir Jacob Epstein e una scultura di Robert Baden-Powell, il fondatore del Movimento Scout. Considerata la “mastodontica” operazione Art UK ha deciso di “limitare” la catalogazione includendo solo, si fa per dire, le opere realizzate dopo l’anno 1000 e di dedicare il nuovo database esclusivamente alle sculture, escludendo quindi le opere cosiddette “funzionali”.

Il progetto inoltre andrà a mappare anche opere non “visibili” ossia non presenti negli attuali spazi pubblici ma custodite in magazzini o in aree non accessibili da parte dei cittadini.

Stando ai dati forniti da Art Uk ad oggi solo l’1% delle collezioni pubbliche vanta una collezione completa di sculture online e molti monumenti pubblici non sono mai stati registrati.

Le prime mille sculture sono già visualizzabili su ArtUK.org.

Queste prime immagini e le relative schede descrittive fanno parte del più grande progetto di catalogazione di sculture mai intrapreso nel Regno Unito.

«La maggior parte delle sculture della collezione nazionale non è mai state fotografata prima – spiega Art Uk -. E a conclusione del progetto, il Regno Unito diventerà il primo paese al mondo a disporre di una vetrina fotografica online gratuita di tutte le proprie sculture pubbliche».

Le sculture digitalizzate si trovano all’interno di gallerie, musei, edifici pubblici e all’aperto, in parchi, strade e piazze in tutto il Regno Unito.

Un cospicuo team, fatto di centinaia di persona fra fotografi professionisti e volontari, sta viaggiando attraverso il paese per completare il progetto. Il costo totale del progetto è stimato in 3,8 milioni di sterline (compresi i contributi dei partner che ammontano a 5,2 milioni di sterline). La National Lottery Heritage Fund ha stanziato 2,8 milioni di sterline e Art UK ha messo in campo un ulteriore milione proveniente dalle donazioni del governo scozzese, l’Arts Council England, la Fondazione Esmée Fairbairn, la Stavros Niarchos Foundation e la Fondazione Garfield Weston.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

in copertina: “Captain John Smith”, Robert Baden-Powell. © The Scouts Heritage Service

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