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Camera con vista Tavolara, il Baglioni è sbarcato in Sardegna

Paesaggio naturale, tradizione culturale e artigianato reinterpretati in chiave contemporanea


“Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri. Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi della rosa canina, del vento, dell’immensità del mare”. Chi scrive è Grazia Deledda che racconta la sua terra, la sua Sardegna. Natura incontaminata che ha ispirato il ridisegno del nuovo Baglioni Resort Sardinia.

A dieci anni dalla sua costruzione, la struttura alberghiera affacciata sull’isola di Tavolara si racconta con un nuovo concept e un restyling firmato dallo studio di architettura e interior design Spagnulo & Partner, specializzato nella progettazione di alberghi di lusso e residenze in Italia e all’estero, responsabile italiano ed estero di tutti i progetti di arredo d’interni per il gruppo Baglioni Hotels & Resorts. Una struttura di charme 5 stelle, parte di The Leading Hotels of the World, in un’area marina protetta, a nord di San Teodoro.

Dalle Maldive a Londra, da Venezia – dove sono appena terminati i lavori di riqualificazione, in tempo per gli ospiti del prossimo festival del cinema – alla costa sarda. In tempo di pandemia, il gruppo alberghiero ha investito in Sardegna e a giugno 2021 ha aperto il suo terzo resort, immerso nella radura di fronte alla spiaggia di Lu Impostu, a meno di mezz’ora dal porto e dall’aeroporto di Olbia, a diretto contatto con gli elementi naturali, protagonisti di molte scelte architettoniche: il granito delle facciate, i pavimenti scomposti in pietra d’Orosei, i colori pastello verde acqua e blu delle pareti delle aree comuni, la calce cruda dei muri delle camere.

La natura della costa nord-orientale sarda insieme alla tradizione culturale dell’isola sono stati gli elementi ispiratori del progetto che è architettura e design, parla di artigianato e di mestieri da riscoprire. Un’esperienza che sposa usi e costumi, e che connotano una specifica identità culturale.


Alcune tradizioni in particolare sono state riscoperte e reinterpretate in chiave contemporanea, costituendo l’essenza delle scelte di un progetto sartoriale.


I tessuti e i tappeti sono quelli di Mariantonia Urru, utilizzati soprattutto nella declinazione a rilievo della tecnica Pibiones (che prevede l’utilizzo di barrette alle quali viene avvolta una grossa trama di lana, la creazione di un ricciolo compatto e la realizzazione di un tessuto molto pesante, da 5 a 10 mm di spessore, caratterizzato da una trama puntinata, ndr), oppure nella tecnica Piana (con spessori di 3 o 5 mm e una trama lineare). Tessuti realizzati con disegni tradizionali, reinterpretati nei colori e nei motivi, sono stati utilizzati nelle testate dei letti, nei tappeti delle aree comuni e delle camere, nei cuscini ed imbottiti, nelle tende. I colori dominanti del progetto – il verde, il blu, l’ocra ed il mattone – sono stati declinati in diversi motivi geometrici e texture, che definiscono in maniera distinta tra loro le 78 camere e suite, oltre che le aree pubbliche principali.

Quello dei tessuti è un racconto che parla di passato e presente, che lega innovazione e tradizione: Mariantonia Urru ha mantenuto nel tempo la qualità di un prodotto che per la Sardegna è patrimonio di valore tecnico e culturale, arrivando ad aprire le porte alla collaborazione con designer internazionali, e supportandoli nella ricerca di soluzioni tecniche nuove.

 Il Baglioni ha sposato anche le ceramiche fatte a mano di Walter Usai, un artigiano “strexiaiu” (letteralmente stovigliaio) che porta avanti una tradizione di famiglia iniziata nel 1850 prima dal nonno e poi dal padre. Le terre dell’area di Assemini sono di ottima composizione e, per questo, hanno favorito la tradizione dell’arte del tornio. Nelle camere come nelle aree comuni del nuovo resort, si trovano le brocche della sposa, le brocche asseminesi, le anfore anulari, nei colori degli smalti naturali verde, bianco, rosso, arancio.


Le Ceramiche Walter Usai possono contare sulle argille di gran pregio, con un colore particolare dovuto alla presenza di ferro ed altri minerali.


Si differenziano da altre per l’ottima resa, ideale da preparare e plasmare, ma fragile in cottura, rendendo gli “strexiaius” di Assemini dei veri e propri maestri nella cottura di questi materiali bellissimi. Prima del 1972 la cottura delle ceramiche veniva fatta in forni allestiti all’aperto, in cui venivano inseriti innumerevoli pezzi, che costituivano il lavoro di diverse settimane; bisognava avere una buona conoscenza del tempo, e prima di allestire il forno, era necessario saper leggere ciò che il cielo poteva comunicare in fatto di cambiamenti metereologici, se fosse arrivata la pioggia il lavoro di giorni o settimane sarebbe andato perso costringendo il ceramista ad iniziare tutto da capo. Dal 2002 il lavoro di Walter è evoluto, in veste di mastro ceramista, cresciuto nel laboratorio del padre, ha portato innovazione al mestiere di famiglia.

Tessuti, ceramiche, ma spazio anche alla tradizione del cotto artigianale: un sapere antico che un’azienda locale, Cerasarda, continua a sviluppare sul territorio. Intarsi di cotti smaltati a mano sono inseriti nei mobili in rovere sbiancato delle camere, coniugando la modernità del disegno ad un sapore tradizionale grazie alla profondità dei colori blu, verde e rosso delle smaltature.

La forza teatrale del paesaggio e del vissuto sardo è raccontata anche dalla fotografia, su grandi pannelli, scelta e realizzata insieme ad Alidem di Milano, per disvelare dettagli, materiali, suggestioni.

Lusso italiano nel cuore della natura. Hospitality senza rinunciare al food e al benessere: due i ristoranti, con esperienze gastronomiche curate dallo stellato Claudio Sadler (con il format Gusto), e la Spa è a marchio Insìum. Il nuovo resort è uno dei pochi affacciati direttamente sul mare. Le famiglie con i più piccoli possono far tesoro degli ampi spazi all’aperto, della piscina e del kids club.

Tra i luoghi comuni più carichi di suggestioni c’è la terrazza Lounge ricavata sul tetto piano del bar, da cui si gode della linea azzurra e blu dell’orizzonte mare. Anche qui i tappeti ed i tessuti colorati, le ceramiche dei tavolini, le pietre dei pavimenti, ricordano il valore identitario del progetto, cui si aggiunge il gesto contemporaneo dei divani, delle poltrone e delle lampade, oltre al disegno minimale del bancone in pietra di Orosei e ferro corten che, in un gioco di rimando scenografico, mostra sul fronte una fessura: è la linea frastagliata delle rocce di Tavolara.

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