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BAM, il racconto di una bottega storica che spicca il volo verso i territori del design

Andrea Bruno, con il fratello Vittorio e il padre Tonino, a Nuoro realizzano mobili unici amati in tutto il mondo


Il design artigianale fa il botto. Bam! Come un colpo secco, Bam Design (Bottega Artigiana Metalli) come il marchio dei nuoresi Tonino (padre), Vittorio e Andrea (figli), della famiglia Bruno. Prima una bottega storica che costruiva attrezzi in ferro della tradizione agro pastorale, poi il tuffo nel mercato. Alla maniera di quest’isola che dentro ha un’identità che scalpita, e che fuori arriva con regole nuove e linguaggi contemporanei. La voglia di comunicare è tanta e la strada di questi originali pezzi di design trova sbocco con i mobili di legno intagliato come facevano gli avi con la cassapanca del corredo da sposa. Sono Teh e Tonie, le madie ispirate alla tradizione con una struttura esterna in acciaio e legno massello. Poi c’è Bukao, l’opera in lamiera realizzata dalla designer Masayo Ave; ma anche la Lanterna Cubo in acciaio inox e gli oggetti ispirati alle piante, come Cactus e agli animali – come Boe.

BAM Design. Andrea, Tonino e Vittorio Bruno. © ph. Gianluca Vassallo

Ogni elemento è un pezzo unico, poiché nasce dalla mano dell’artigiano, dall’errore umano, dal difetto e dall’effetto dell’ossigeno sul metallo. «Siamo cresciuti dentro alla fatica e alla musica della bottega, siamo andati a studiare a Milano, mio fratello Vittorio al Politecnico, io all’Accademia di Brera, ma poi l’elastico che ci lega alla terra ci ha riportato indietro. O avanti?», sorride mentre racconta, Andrea Bruno. Osservando la mola, la saldatrice e il martello hanno deciso di tenersi il metallo come gli aveva insegnato il padre, ma di diventare multi-materici e di imparare anche l’intaglio. Hanno studiato nella capitale del design e hanno trovato l’alfabeto nella patria dei nuraghe.

BAM Design. Intaglio © ph. Gianluca Vassallo


E per comunicare il loro storytelling, molto poetico, hanno chiamato amici come il fotografo napoletano-sardo-newyorkese Gianluca Vassallo, il musicista Michele Sarti, hanno “amoreggiato” con lo stilista Antonio Marras e oggi sono sulle riviste a raccontare la loro storia di chi ci ha creduto fino in fondo fino ad arrivare a cambiare i codici


Il metallo aveva il rumore dei campanacci che un tempo il jazzista Antonello Salis faceva suonare per vezzo. In linea con le pietre sonanti di un altro originale artista sardo di San Sperate, Pinuccio Sciola. Perché, il tratto forte di questa regione è che il prodotto da bottega è spesso intrecciato con l’arte. Lo è il vino, il formaggio, l’olio, i ricami delle lorighittas, la pasta di Morgongiori.

Bam Design – Contenitori e Vasi. Bukau Rame. Ph. © Gianluca Vassallo

«È il racconto di una bottega storica che spicca il volo coraggiosamente verso i territori del design. Grazie alla lungimiranza di un padre che ha puntato sulla formazione culturale dei suoi figli, che lavorava con dietro alle spalle una libreria ricca di volumi. Mio fratello ha avuto il coraggio di trasformare quel segno famigliare, mantenendo il colore dell’inchiostro. Ha imposto nel centro della Sardegna la falsariga del design industriale. Oggi dopo 15 anni vediamo i primi frutti. Quelli maturi, da cogliere subito. In famiglia abbiamo avuto da sempre la tendenza ad uscire dalla strada maestra. Ma sempre una grande famiglia vogliamo rimanere: anche se allargata, non di sangue, ma con l’intento di essere nucleo», spiega Andrea.

Bam Design – Animali. Boe fiammato basalto. Ph. © Gianluca Vassallo

«Il lockdown ci ha insegnato che l’unica risorsa siamo noi stessi. Siamo noi che raccontiamo i nostri oggetti, che scriviamo attraverso i nostri manufatti. Me lo ha insegnato Ugo La Pietra e non me lo sono mai dimenticato: dove c’è una ricerca del significato e di valori veri legati al territorio, c’è il progetto. Il problema è che l’artigianato è tenuto in vita artificialmente quasi solo dal turismo che al contempo è ciò che lo massacra. La Sardegna ha le coste frastagliate perché i turisti le mordono e poi se ne vanno senza neanche sentire il sapore vero, deve liberarsene di questa schiavitù». Ed è facile fare bottega se si vuole andare oltre. Nella bottega c’è la sintesi di tutti i processi che nell’industria esistono separatamente, settorializzati. «La bottega sovra produce, guarda all’abbondanza, noi abbiamo cercato l’essenziale, privilegiando la scelta, riducendo al minimo la produzione per essere compresi e non confondere il cliente, sfruttando il mercato del mobile». Un mercato che li ha portati in tutto il mondo dall’Australia all’America, con le loro storie arcaiche e allo stesso tempo moderne.

In copertina: BAM Design – Intaglio. Ph. © Gianluca Vassallo

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